IN CHE COSA DOBBIAMO CAMBIARE?
José Antonio PagolaNon è difficile riassumere il messaggio di Gesù: Dio non è un essere indifferente e lontano, che si muove nel suo mondo, interessato solo al suo onore e ai suoi diritti. È qualcuno che cerca per tutti il meglio. La sua forza salvatrice sta operando nel più profondo della vita. Vuole solo la collaborazione delle sue creature per condurre il mondo alla sua pienezza: «il regno di Dio è vicino. Convertitevi».
Ma che cos'è collaborare al progetto di Dio? In che cosa bisogna cambiare? L'appello di Gesù non si dirige solo ai «peccatori» perché abbandonino la loro condotta e somiglino un poco di più a quelli che già osservano la legge di Dio. Non è questo quello che lo preoccupa. Gesù si dirige a tutti poiché tutti devono imparare ad agire in maniera diversa. Il suo obiettivo non è che in Israele si viva una religione più fedele a Dio, ma che i suoi seguaci introducano nel mondo una nuova dinamica: quella che risponde al progetto di Dio. Indicherò i punti chiave.
La compassione dev'essere sempre il principio dell'agire
Bisogna introdurre nel mondo compassione verso quelli che soffrono: «Siate compassionevoli come lo è il Padre vostro». Avanzano le grandi parole che parlano di giustizia, uguaglianza o democrazia. Senza compassione verso gli ultimi non sono nulla. Senza aiuto concreto ai disgraziati della terra non c'è progresso umano.
La dignità degli ultimi dev'essere la prima meta
«Gli ultimi saranno i primi». Bisogna dare alla storia una nuova direzione. Bisogna porre la cultura, l'economia, le democrazie e le Chiese con lo sguardo fisso verso quelli che non possono vivere in maniera degna.
Bisogna avviare un processo di guarigione che liberi l'umanità da quello che la distrugge e degrada: «Andate e guarite»
Gesù non trovò un linguaggio migliore. La cosa decisiva è guarire, alleviare la sofferenza, risanare la vita, costruire una convivenza orientata verso una vita più sana, degna e felice per tutti.
Ecco l'eredità di Gesù. Mai, da nessuna parte si costruirà la vita come la vuole Dio, se non liberando gli ultimi dalla loro umiliazione e sofferenza. Non sarà mai benedetta da Dio nessuna religione, se non cerca giustizia per loro.
José Antonio Pagola
Traduzzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com