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UN DENARO CHE NON È NOSTRO

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Nelle nostre chiese si chiede denaro per i bisognosi, ma non si espone più la dottrina cristiana che sul denaro predicarono con forza teologi e predicatori come Ambrogio di Treviri, Agostino d'Ippona o Bernardo di Chiaravalle.

Una domanda compare costantemente sulle loro labbra. Se tutti siamo fratelli e la terra è un dono di Dio a tutta l'umanità, con che diritto possiamo continuare ad accaparrare quello di cui non abbiamo bisogno, se con questo stiamo privando altri di quello di cui hanno bisogno per vivere? Non bisogna affermare piuttosto che quello che sopravanza al ricco appartiene al povero?

Non dobbiamo dimenticare che possedere qualcosa significa sempre escludere da questo gli altri. Con la «proprietà privata» stiamo sempre «privando» altri da quello di cui noi godiamo.

Per questo, quando diamo qualcosa di nostro ai poveri, in realtà forse stiamo restituendo quello che non ci appartiene totalmente. Ascoltiamo queste parole di sant'Ambrogio: «Non dai al povero del tuo, ma gli restituisci il suo. Poiché quello che è comune è di tutti, non solo dei ricchi... Paghi quindi un debito; non dai gratuitamente quello che non devi».

Naturalmente, tutto questo può apparire idealismo ingenuo e inutile. Le leggi proteggono in maniera inflessibile la proprietà privata dei privilegiati, sebbene dentro la società ci siano poveri che vivono nella miseria. San Bernardo nel suo tempo reagiva così: «Continuamente si dettano leggi nei nostri palazzi; ma sono leggi di Giustiniano, non del Signore».

Non ci deve stupire che Gesù, nell'incontrarsi con un ricco che ha adempiuto fin da bambino tutti i comandamenti, gli dica che ancora gli manca una cosa per adottare un'autentica impostazione di sequela sua: smettere di accaparrare e cominciare a condividere quello che ha con i bisognosi.

Il ricco si allontana da Gesù, pieno di tristezza. Il denaro l'ha impoverito, gli ha tolto libertà e generosità. Il denaro gli impedisce di ascoltare la chiamata di Dios a una vita più piena e umana. «Come è difficile per i ricchi entrare nel regno di Dio». Non è una fortuna avere denaro, ma un vero problema, poiché il denaro ci impedisce di seguire il vero cammino verso Gesù e verso il suo progetto del regno di Dio.

 

José Antonio Pagola

Traduzione: Mercedes Cerezo

Publicado en www.gruposdejesus.com

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