PERDONARE SEMPRE
José Antonio PagolaMatteo è preoccupato di sedare conflitti, dispute e scontri che potessero scoppiare nella comunità dei seguaci di Gesù. Probabilmente scrive il suo Vangelo in un momento in cui, come egli dice, «la carità di molti si sta raffreddando» (Matteo 24,12).
Perciò cura molto il modo di agire per togliere il male dall'interno della comunità, rispettando sempre le persone, cercando prima di tutto la «correzione individuale», dialogando anche con dei «testimoni», facendo intervenire la «comunità» o allontanandosi da chi può fare del male ai seguaci di Gesù.
Tutto questo può essere necessario, ma come agire concretamente con la persona offesa? Che cosa deve fare il discepolo di Gesù che vuole seguire le sue orme e collaborare con lui aprendo cammini al Regno di Dio, il Regno della misericordia e la giustizia per tutti?
Matteo non poteva dimenticare le parole di Gesù, raccolte da un Vangelo anteriore al suo. Non si capivano facilmente, ma riflettevano quello che c'era nel cuore di Gesù. Anche se sono passati venti secoli, come suoi seguaci non possiamo diminuire la forza del loro contenuto.
Pietro si avvicina a Gesù. Come altre volte, lo fa rappresentando il gruppo dei seguaci: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». La sua domanda non è avara, ma molto generosa. Ha ascoltato le parabole di Gesù sulla misericordia di Dio. Conosce la sua capacità di comprendere, discolpare e perdonare. Anche lui è pronto a perdonare «molte volte», ma non c'è un limite?
La risposta di Gesù è provocatoria: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette»: devi perdonare sempre, in ogni momento, in maniera incondizionata. Lungo i secoli si è voluto diminuire in molti modi quello che ha detto Gesù: «perdonare sempre è pregiudizievole»; «anima l'offensore»; « per prima, bisogna esigergli di pentirsi». Tutto questo sembra molto ragionevole, ma nasconde e sfigura quello che Gesù pensava e viveva.
Bisogna ritornare a lui. Nella sua Chiesa bisogna che ci siano uomini e donne pronti a perdonare come lui, introducendo fra di noi il gesto del perdono in tuta la sua gratuità e grandezza. È quello che fa brillare nella Chiesa il volto di Cristo.
José Antonio Pagola
Traduzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com