La solitudine è diventata una delle piaghe più gravi della società. Gli uomini costruiscono ponti e autostrade per comunicarsi rapidamente tra loro. Lanciano satelliti per emettere ogni sorta di onde fra i continenti, si sviluppa la telefonia mobile e la comunicazione via internet. Molte persone, però, sono sempre più sole.

Il contatto umano si è raffreddato in molti settori della nostra società: La gente appena si sente responsabile degli altri. Ciascuno vive chiuso nel suo mondo. Non è semplice il regalo della vera amicizia.

C'è chi ha perso la capacità di arrivare a un incontro calido, cordiale, sincero. Sono incapaci di accogliere e amare sinceramente e non si sentono compresi né amati da nessuno. Ogni giorno si relazionano con molta gente, ma in realtà non si incontrano con nessuno. Vivono col cuore bloccato. Chiusi a Dio e agli altri.

Secondo il racconto evangelico, per liberare il sordomuto dalla sua malattia, Gesù gli chiede la sua collaborazione: «Apriti!». Non è forse l'invito che dobbiamo ascoltare anche oggi per riscattare il nostro cuore dall'isolamento?

Senza dubbio le cause di questa mancanza di comunicazione sono molto diverse, ma spesso la loro radice è nel nostro peccato. Quando agiamo egoisticamente ci allontaniamo dagli altri, ci separiamo dalla vita e ci chiudiamo in noi stessi. Nel voler difendere la propria libertà e indipendenza c'è il rischio di vivere sempre più soli.

Certamente è buono imparare nuove tecniche di comunicazione, ma dobbiamo imparare, prima di tutto, ad aprirci all'amicizia e al vero amore. L'egoismo, la mancanza di fiducia e di solidarietà è quello che ci separa e ci isola dagli altri. Quindi la conversione all'amore è il cammino indispensabile per fuggire dalla solitudine. Chi si apre all'amore del Padre e ai fratelli non sta solo. Vive in maniera solidale.

José Antonio Pagola

 Traduzione: Mercedes Cerezo

Publicado en www.gruposdejesus.com