PERCHÉ UN ALBERO DI FICHI STERILE?
José Antonio PagolaGesù si sforzava in molti modi per svegliare la gente alla conversione a Dio. Era la sua vera passione: è arrivato il momento di cercare il Regno di Dio e la sua giustizia, l'ora di dedicarci a costruire una vita più giusta e umana, come lui la voleva.
Secondo il Vangelo di luca, Gesù raccontò in un'occasione una breve parabola su un «albero di fichi sterile». Voleva sbloccare l'atteggiamento indifferente di quelli che lo ascoltavano senza rispondere nei fatti alla sua chiamata. Il racconto è breve e chiaro
Un proprietario aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna. Durante molto tempo vi è andato a cercare frutto. Anno dopo anno però, l'albero delude le sue attese. È sempre lì, sterile in mezzo alla vigna.
Quest'uomo prese la decisione più sensata. L'albero a fichi non dà frutto e assorbe inutilmente le energie del terreno. La cosa più ragionevole è tagliarlo. «Perché deve sfruttare il terreno?».
Contro ogni logica, il vignaiolo invece propone di fare il possibile per salvarlo, zapperà attorno all'albero perché possa ricevere l'umidità necessaria e metterà il concime per nutrirlo. Sostenuto dall'amore, la fiducia e la sollecitudine del vignaiolo, l'albero di fichi è invitato a dare frutto. Saprà rispondere?
La parabola è stata raccontata per provocare la nostra reazione. A cosa serve un albero a fichi senza fichi? Perché una vita sterile e senza creatività? Perché un cristianesimo senza seguire Gesù? Perché una Chiesa senza dedicarsi al Regno di Dio?
Perché una religione che non cambia i nostri cuori? Perché un culto senza conversione e una pratica religiosa che ci tranquillizza e conferma nel nostro benessere? Perché preoccuparsi per «occupare» un luogo importante nella società se nella nostra vita non c'è una forza che la trasformi? Perché parlare delle «radici cristiane» dell'Europa se non è possibile vedere i «frutti cristiani» dei seguaci di Gesù?
José Antonio Pagola
Traduzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com