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SUCCEDE SOLO QUEL CHE DEVE SUCCEDERE

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Lc 24, 35-47

Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesú in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!" Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho." Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?" Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: "Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi." Allora aprí loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: "Cosí sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme".

*****

In questo racconto di apparizione -adesso a tutto il gruppo-, Luca ripete molti temi del passaggio precedente (quello dei discepoli di Emmaus): apparizione improvvisa di Gesú, incapacità per riconoscerlo, rimprovero da parte di Gesú, stupore, gioia...

Per ben tre volte si ripete che "era necessario...", il che ci fa sospettare che le comunità avevano bisogno di una "spiegazione" circa il fatto della croce. Ovviamente, questo "era necessario" non va inteso in maniera letterale, come se fosse esistito un previo disegno divino. Si tratta piuttosto di una lettura "ex eventu", vale a dire, un'interpretazione di qualcosa dopo che è già accaduto.

La nuova catechesi di Luca vuole rispondere a questa domanda: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?" A questo scopo insiste sulla presenza del Risorto -l'allusione al "mangiare" è solo un modo plastico di esprimerlo- e si appella alla Scrittura.

D'altro lato, l'evangelista -come avviene anche in altri racconti simili- unisce l'apparizione con la missione, seppure con un'aggiunta specifica di Luca: "cominciando da Gerusalemme". Per lui, Gerusalemme rappresenta il "centro" del mondo e della storia.

Da un'ottica non-duale, non mi sembra inadeguato dire che questo "era necessario" -mitico- si possa tradurre adeguatamente per "amare quel che è". Solo questo è l'atteggiamento saggio, che ci allinea col reale (il presente) e fa cessare ogni resistenza, liberandoci quindi dalla sofferenza. Chi ama quel che è, scopre quella pace che nulla può togliere.

Ed è disponibile per vivere il dono di sé partendo dalla libertà. E cosa si richiede per amare quel che è? Una sola cosa: far tacere la mente, permettere che quel che è sia. Quando la nostra mente è in calma, quel che vogliamo è quel che è.

 

Enrique Martínez Lozano

www.enriquemartinezlozano.com

Traduzione: Teresa Albasini

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